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Italiani nel Regno Unito: rimpatriare in Italia. Quali sono i tuoi doveri e diritti?

Ragazza con la valigia in mano

Negli ultimi anni, sempre più italiani hanno deciso di trasferirsi nel Regno Unito in cerca di lavoro o nuove opportunità. Tuttavia, alcuni di loro potrebbero essere pronti a rimpatriare in Italia per diversi motivi, come la nostalgia della propria terra natale, la difficoltà di adattarsi alla vita nel Regno Unito o la volontà di essere più vicini alla propria famiglia.

In questo articolo, vedremo come rimpatriare in Italia dal Regno Unito e quali opzioni sono disponibili per coloro che decidono di farlo.

Rimpatriare in Italia dal Regno Unito

Quando sei in procinto di rimpatriare in Italia dal Regno Unito, ci sono alcuni passi da seguire.

Innanzitutto, devi informare le autorità britanniche della tua partenza dal paese. Questo perché, come cittadino dell’Unione Europea, hai il diritto di vivere e lavorare in qualsiasi paese dell’UE, inclusi il Regno Unito e l’Italia. Tuttavia, se decidi di lasciare il Regno Unito, devi informare il governo britannico della tua partenza e della tua nuova residenza.

Per informare il governo britannico della tua partenza dal Regno Unito, devi compilare un modulo di notifica di partenza (il secondo modulo nella pagina). Questo modulo ti consentirà di informare le autorità britanniche della tua partenza e richiedere un eventuale rimborso delle tasse pagate in eccesso.

Una volta che hai informato le autorità britanniche della tua partenza, puoi concentrarti sulla tua nuova vita in Italia. Tuttavia, se hai lavorato nel Regno Unito e stai cercando un lavoro in Italia, potresti essere interessato a sapere che hai diritto a fare richiesta di disoccupazione per rimpatriati.

La disoccupazione per rimpatriati è un’indennità a cui hanno diritto coloro che hanno lavorato all’estero e che tornano a vivere in Italia. Questa indennità ti aiuterà a coprire le spese mentre cerchi un nuovo lavoro in Italia.

A chi è rivolta la disoccupazione per rimpatriati

Ecco una lista dei requisiti per poter richiedere la disoccupazione per rimpatriati in Italia:

  • Essere cittadino italiano o dell’Unione Europea
  • Aver lavorato all’estero per un periodo di tempo
  • Aver deciso di rimpatriare in Italia
  • Presentare il DID all’ufficio di collocamento competente entro 30 giorni dalla data di rimpatrio
  • Fornire la documentazione richiesta, come una copia del passaporto, della carta d’identità italiana, della tessera sanitaria italiana e un documento che attesti l’attività lavorativa all’estero.

Come fare richiesta di disoccupazione per rimpatriati

Per fare richiesta di disoccupazione per rimpatriati, devi presentare il DID (dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) all’ufficio di collocamento italiano competente per territorio  (alternativamente all’INPS o al CAF) entro 30 giorni dalla data di rimpatrio in Italia. È importante notare che questa indennità può essere richiesta indipendentemente dal paese in cui hai lavorato all’estero, non solo nel Regno Unito.

Per presentare la domanda di disoccupazione per rimpatriati, devi compilare il modulo di richiesta e presentare la documentazione richiesta, tra cui:

  • una copia del passaporto
  • una copia della carta d’identità italiana
  • una copia della tessera sanitaria italiana
  • un documento che attesti la tua attività lavorativa all’estero (ad esempio, una copia del contratto di lavoro o un certificato di servizio)

Inoltre, devi essere iscritto al sistema pubblico di collocamento italiano e devi dimostrare di aver cercato lavoro attivamente durante i primi sei mesi dal tuo arrivo in Italia. In caso contrario, la richiesta di disoccupazione potrebbe essere respinta.

È importante notare che l’importo dell’indennità di disoccupazione per rimpatriati dipenderà dal tuo ultimo stipendio percepito all’estero. Inoltre, l’indennità viene erogata per un massimo di sei mesi e può essere estesa a dodici mesi se hai almeno 35 anni di età e hai lavorato all’estero per almeno cinque anni.

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Altre opzioni per rimpatriare in Italia

Se quando hai vissuto all’estero, non hai lavora, o se preferisci trovare un lavoro prima di rimpatriare in Italia, ci sono altre opzioni a tua disposizione.

Una delle opzioni più comuni è quella di cercare lavoro in Italia prima di rimpatriare. Puoi utilizzare siti di annunci di lavoro come LinkedIn, Monster, Indeed o InfoJobs per cercare opportunità di lavoro in Italia nella tua area di competenza.

In alternativa, puoi contattare direttamente le aziende in Italia in cui potresti essere interessato a lavorare e inviare loro il tuo curriculum vitae.

In ogni caso, è importante pianificare attentamente il tuo rimpatrio in Italia, tenendo conto dei costi di trasporto, alloggio e vita in Italia. Inoltre, se hai vissuto all’estero per diversi anni, potrebbe essere necessario affrontare alcune difficoltà nell’adattarsi nuovamente alla vita in Italia.

Conclusione

Rimpatriare in Italia dal Regno Unito può sembrare un’impresa complicata, ma con la giusta pianificazione e preparazione è possibile farlo con successo. È importante informare le autorità britanniche della tua partenza e presentare la domanda di disoccupazione per rimpatriati se hai lavorato all’estero.

In alternativa, se preferisci cercare lavoro in Italia prima di rimpatriare, ci sono diverse opzioni a tua disposizione, come siti di annunci di lavoro o contattare direttamente le aziende italiane.

In ogni caso, ricorda di pianificare attentamente il tuo rimpatrio, tenendo conto dei costi e delle difficoltà nell’adattarsi nuovamente alla vita in Italia. Con la giusta preparazione e un po’ di fortuna, puoi rimpatriare in Italia e iniziare una nuova vita nella tua terra natale.

Cos’è lo SPID e come ottenerlo?

spid logo identità digitale italiana

Cos’è lo SPID e come ottenerlo?

SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un sistema di autenticazione digitale che consente agli utenti di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e di altri enti privati accreditati, utilizzando un’unica coppia di credenziali (username e password) invece di dover gestire diversi account e password per ogni servizio.

SPID è stato introdotto dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per garantire un accesso sicuro e semplice ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati. Con SPID, gli utenti possono accedere ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati in modo sicuro e protetto, utilizzando un’unica coppia di credenziali.

Per ottenere SPID è necessario registrarsi presso uno dei fornitori di identità digitale accreditati, che sono società private che offrono servizi di registrazione SPID e gestione delle credenziali. Una volta ottenuto SPID, gli utenti possono utilizzare le proprie credenziali per accedere ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati.

In sintesi, SPID è un sistema di autenticazione unico per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione Italiana e altri enti privati accreditati, semplificando la gestione delle credenziali per gli utenti finali, garantendo al contempo sicurezza e protezione delle informazioni personali.

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SPID per i cittadini italiani all’estero

I cittadini italiani all’estero possono ottenere le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale. SPID consente a cittadini e imprese di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati attraverso un’unica identità digitale.

Per ottenere lo SPID, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere maggiorenni
  • essere residenti in Italia (o all’estero)
  • possedere un documento di identità valido, come una carta d’identità o un passaporto
  • avere un indirizzo email valido e un numero di cellulare
  • scegliere un Identity Provider (IdP) tra quelli accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e seguire la procedura di registrazione online fornita dall’IdP scelto.

Una volta registrato, verrà assegnato un nome utente (username) e una password per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione che richiedono l’autenticazione SPID.

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Che documenti servono per ottenere lo SPID?

Per ottenere lo SPID, è necessario fornire alcuni documenti per verificare la propria identità. Questi possono variare a seconda dell’Identity Provider (IdP) scelto, ma di solito vengono richiesti i seguenti documenti:

  • Documento di identità valido, come carta d’identità, patente di guida o passaporto.
  • Codice fiscale.
  • Numero di cellulare attivo per ricevere un SMS di verifica.
  • Indirizzo email valido per ricevere la comunicazione di attivazione del proprio SPID.

Alcuni Identity Provider richiedono anche un documento di residenza o una copia della bolletta dell’energia elettrica o del gas per verificare l’indirizzo. È sempre meglio verificare con l’IdP scelto quali documenti sono necessari per evitare eventuali problemi durante la procedura di registrazione.

Nota bene che per poter richiedere lo SPID, non è necessaria la registrazione all’AIRE. Tuttavia, se vivi nel Regno Unito, devi effettuare la registrazione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE).

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A cosa serve lo SPID?

Con lo SPID, puoi accedere ai servizi online della pubblica amministrazione italiana, come ad esempio:

  • presentare domande e richiedere certificati online
  • richiedere passaporto
  • richiedere carta d’identità
  • pagare tributi e multe
  • visualizzare e scaricare documenti ufficiali come la dichiarazione dei redditi
  • accedere a servizi sanitari online
  • accedere ai servizi della pubblica amministrazione in modo sicuro
  • accedere ai servizi bancari e postali online
  • visualizzare i propri dati anagrafici e i propri certificati
  • accedere ai servizi di e-government di altri paesi europei tramite il sistema eIDAS.

Inoltre, molti enti privati stanno iniziando a utilizzare SPID come metodo di autenticazione per i loro servizi online, quindi potrai accedere a questi servizi utilizzando lo stesso SPID. Inoltre, con lo SPID potrai firmare documenti digitalmente in modo sicuro.

In sintesi lo SPID ti permette di accedere a una vasta gamma di servizi online della pubblica amministrazione e privata in modo semplice e sicuro.

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Come richiedere il SPID?

Per richiedere lo SPID, è necessario seguire questi passaggi:

  • Scegliere un Identity Provider (IdP) tra quelli accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).
  • Accedere al sito web dell’IdP scelto e selezionare la voce “Registrazione” o “Richiedi SPID”.
  • Inserire i propri dati personali e seguire le istruzioni per completare la registrazione.
  • Verificare l’identità tramite un documento d’identità e una procedura di autenticazione, come l’invio di un SMS al proprio numero di cellulare.
  • Ricevere le credenziali SPID (username e password) per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati.

Proroga registrazione SPID

A partire dal 2021, le registrazioni per SPID per cittadini residenti all’estero sono state prorogate fino al 31 dicembre 2021, (ulteriore proroga al 31 dicembre 2023 (aggiornamento di gennaio 2023) per permettere loro di ottenere lo SPID entro questa data.

Questa proroga è stata introdotta perché, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, molti cittadini residenti all’estero non sono stati in grado di completare la registrazione per SPID entro la scadenza originaria del 31 dicembre 2020.

Cittadini residenti all’estero possono quindi completare la registrazione per SPID entro la nuova scadenza del 31 dicembre 2023, e utilizzare queste credenziali per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati.

Si consiglia comunque di verificare con l’IdP (Identity Provider) scelto se ci sono eventuali ulteriori proroghe o modifiche alla procedura di registrazione per SPID per i cittadini residenti all’estero.

AIRE: Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero

Aire Anagrafe Italiana Residenti Estero

AIRE – Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero

L’iscrizione all’AIRE diventa fondamentale in alcuni casi. Ma cos’è l’AIRE?

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi. E’ gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero.

L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino ed è importante per poter usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, per esempio:

  • La possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’UE.
  • Ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio (comprese le certificazioni).
  • Rinnovare la patente di guida (in Paesi Extra-Europei).

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Chi deve effettuare l’iscrizione all’AIRE?

  • chi trasferisce la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi.
  • il cittadino che risiede già all’estero, quindi sia chi è nato all’estero, sia chi ha acquistato la cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.

Non è necessario iscriversi all’AIRE:

  • quando ci si reca all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno.
  • I lavoratori stagionali.
  • I dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963.
  • I militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero.

Come si fa l’iscrizione all’AIRE online?

L’iscrizione all’AIRE è completamente effettuata dopo la notifica dell’interessato all’Ufficio consolare entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

Se vuoi evitare lunghe code al consolato, l’iscrizione si può effettuare anche online, tramite il portale Fast.it, accedendo con SPID o registrandosi al portale. Un altro metodo è quello di compilare i moduli che si trovano nei siti web degli Uffici Consolari, a cui allegare la documentazione che provi l’effettiva residenza nella circoscrizione consolare e una copia del documento di identità.

Ulteriori informazioni sono reperibili nei siti web degli Uffici consolari.

Come dimostrare l’effettivo trasferimento in Inghilterra?

Al fine di dimostrare l’effettivo trasferimento in Inghilterra, è possibile utilizzare qualsiasi mezzo di prova di natura documentale:

  • La sussistenza della dimora abituale in UK, sia personale che dell’eventuale nucleo familiare.
  • L’iscrizione ed effettiva frequenza dei figli presso istituti scolastici o di formazione in Gran Bretagna.
  • Lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo, stipulato in un paese britannico, ovvero l’esercizio di una qualsiasi attività economica con carattere di stabilità.

Esempi di documenti validi ad accertare la residenza sono: il certificato di residenza rilasciato dall’autorità estera, permesso di soggiorno, carta di identità straniera, bollette di utenze residenziali, copia del contratto di lavoro, lettera rilascio NIN, bank statement ecc.

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Cosa cambia dopo l’iscrizione all’AIRE?

Questa è una delle domande più frequenti. Cosa succede quando ti registri all’AIRE?

  • Perdi il medico di base in Italia.
  • Si perde la possibilità di comprare medicinali attraverso il pagamento del ticket negli ospedali e farmacie.
  • Perdi il diritto di usufruire dell’assistenza sanitaria offerta dalla mutua. E’ possibile beneficiare soltanto dell’assistenza sanitaria urgente, ovvero quella garantita dal pronto soccorso, per un periodo di 90 giorni, anche non consecutivi. Per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti devi presentare una dichiarazione sostitutiva di certificazione in cui attesti la data, il luogo di nascita, la residenza e la cittadinanza italiana (informazioni idonee a comprovare il tuo status di emigrato cioè nato in Italia) e  che non sei in possesso di una copertura assicurativa sanitaria pubblica o privata.

In ogni caso, il resto delle visite potrai farle nel paese europeo in cui vivi, non rimarrai scoperto dall’assistenza medica.

Quali sono i vantaggi di registrarsi all’AIRE?

I vantaggi di registrarsi all’AIRE sono molteplici. Oltre a quelli elencati all’inizio dell’articolo, gli ulteriori vantaggi riguardano soprattutto il lato fiscale.  Se sceglierai di lavorare all’estero, mantenendo la residenza italiana, al momento della dichiarazione dei redditi dovrai far fronte ad una doppia tassazione. Quando un soggetto fiscalmente residente in Italia, percepisce redditi esteri, è tenuto a dichiararli nello Stato di residenza fiscale (Italia). In ogni caso, per conoscere tutti i vantaggi di registrarsi all’AIRE e per casi specifici, suggerisco di parlare con un commercialista.

L’iscrizione all’AIRE basta per essere in regola con il fisco?

Le imposte sono generalmente dovute nel paese di residenza. Pertanto gli italiani che risiedono in UK dovranno mettersi in regola con il pagamento delle imposte nei confronti di Sua Maestà e saranno tenuti a versare le tasse allo stato italiano limitatamente ai redditi prodotti in Italia o nel caso possiedano dei beni nel bel paese (p.es. immobili).

Infatti in Italia, ai fini delle imposte sul reddito sono considerati non residenti coloro che non sono iscritti nelle anagrafi comunali dei residenti per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni (184 per gli anni bisestili) e non hanno, nel territorio dello Stato italiano, né il domicilio (sede principale di affari e interessi) né la residenza (dimora abituale).

Se manca anche una sola di queste condizioni i contribuenti interessati sono considerati ancora residenti e pertanto tenuti a presentare annualmente all’Agenzia delle Entrate italiana la propria dichiarazione dei redditi e a versare le relative imposte anche per i redditi (o parte di essi) eventualmente prodotti all’estero. Maggiori informazioni le puoi trovare nella mini guida dell’agenzia dei lavoratori italiani all’estero.

Per iniziare a far valere i propri diritti di residenti britannici, risulta importante il passaggio formale dell’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Maggiori informazioni su residenti italiani e residenti all’estero, le puoi trovare nell’articolo L’iscrizione anagrafica è elevata a presunzione assoluta di residenza.

Aggiornamento all’AIRE

L’aggiornamento dell’AIRE è responsabilità dal cittadino.
L’interessato deve tempestivamente comunicare all’ufficio consolare:

  • Il trasferimento della propria residenza o abitazione.
  • Le modifiche dello stato civile anche per l’eventuale trascrizione in Italia degli atti stranieri (matrimonio, nascita, divorzio, morte, ecc.).
  • Il rientro definitivo in Italia.
  • La perdita della cittadinanza italiana.

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Il mancato aggiornamento delle informazioni, in particolare di quelle riguardanti il cambio di indirizzo della propria circoscrizione consolare, rende impossibile il contatto con il cittadino e il ricevimento della cartolina o del plico elettorale in caso di votazioni.

È importante che il connazionale comunichi il proprio indirizzo in modo corretto e completo attenendosi alle norme postali del Paese di residenza.

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Cancellazione iscrizione AIRE: e se si torna in Italia?

La cancellazione dall’AIRE avviene:

  • Per iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) di un Comune italiano a seguito di trasferimento dall’estero o rimpatrio.
  • In caso di morte, compresa la morte presunta giudizialmente dichiarata.
  • Per irreperibilità presunta, salvo prova contraria, trascorsi cento anni dalla nascita o dopo la effettuazione di due successive rilevazioni,
  • Oppure quando risulti non più valido l’indirizzo all’estero comunicato in precedenza e non sia possibile acquisire quello nuovo.
  • Per perdita della cittadinanza italiana.
Il cittadino italiano proveniente dall’estero che intende trasferirsi in Italia, dovrà presentarsi personalmente all’Ufficio di anagrafe del comune in cui vuole risiedere (eventualmente anche diverso da quello di iscrizione AIRE) e dichiarare l’indirizzo presso cui intende assumere la residenza in Italia.

Iscrizione AIRE minorenni

Sono presenti dei minori nel nucleo familiare? Ci possono essere due casi:

  • Se il minore è un italiano nato all’estero, e i genitori genitori risiedono all’estero, viene fatta contestualmente alla trascrizione dell’atto di nascita.
  • Se il minore è italiano, nato in Italia, e i genitori risiedono all’estero, l’iscrizione viene fatta direttamente dall’Ufficiale d’Anagrafe in Italia contestualmente alla denuncia della nascita. Il Comune provvederà ad informare in seguito il l’Ufficio consolare per l’aggiornamento dell’anagrafe consolare.

Se il minore convive con un solo genitore, è obbligatoria, sia che essi convivano con il solo genitore italiano, sia che convivano con il solo genitore straniero. La domanda di iscrizione può essere presentata da entrambi i genitori (anche il genitore non convivente con il minore), preferibilmente provvisto di delega.

E coloro che non sono ancora pronti a fare il salto dell’iscrizione all’AIRE e a rinunciare alla residenza italiana ma hanno interessi, affetti e domicilio in UK?

Niente paura, la Gran Bretagna di norma li considera contribuenti italiani e non chiederà loro il pagamento delle imposte sui redditi. E nel caso di lavoratori dipendenti ai quali il datore di lavoro inglese ha già trattenuto e versato imposte a Sua Maestà, queste potranno essere detratte in Italia in sede di dichiarazione dei redditi. Perché, è bene ricordarlo, chi risulta residente in Italia, anche se lavora (anche da dipendente) in UK, sarà tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi italiana anche se non ha redditi o proprietà in Italia.

 

Disclaimer:
Il seguente articolo prende spunto da informazioni contenute nei siti del Consolato Italiano, Servizi Consolari Online e Fisco Oggi.

Cosa è la CSCS card e come richiederla?

Lavoratori con elmetto in una azienda

La CSCS card (Construction Skills Certification Scheme) è una carta attribuita ai lavoratori nell’edilizia per dimostrare di aver ricevuto training e qualificazioni adeguate per lavorare correttamente. Essa è stata introdotta per migliorare gli standard e la sicurezza nei cantieri. 

Trovare lavoro senza questa tessera non è impossibile: essa infatti non è obbligatoria. La maggior parte delle grandi aziende però non assume dipendenti sprovvisti della CSCS card, perciò ti consigliamo di richiederla se intendi lavorare in questo settore in Inghilterra. Scopriamo insieme come ottenerla. 

Quali tipi di carta esistono? 

Non esiste un’unica CSCS card: a seconda dello specifico lavoro che svolgi nell’edilizia (architetto, ingegnere edile, muratore ecc.) dovrai richiedere la carta corrispondente alla tua attività. Su questo sito troverai tutte le categorie esistenti: clicca su quella che ti interessa per scoprire quali sono le qualifiche necessarie per ottenerla. Se non sei sicuro di quale carta ti serva puoi usare il card finder per scoprire la carta adatta alle tue capacità o qualifiche. 

Alcune delle categorie sono:

  • Labourer: puoi ricevere questa carta se hai conseguito il RQF Level 1/SCQF Level 4 Award in Health and Safety in a Construction Environment o il SCQF Level 5 REHIS Elementary Health and Safety Certificate. Visita questo sito per scoprire dove si possono conseguire questi certificati. La carta che riceverai sarà valida per cinque anni;
  • Trainee: puoi ricevere questa carta se stai attualmente studiando per conseguire un certificato. Dovrai aver già conseguito l’Operative Level CITB Health, Safety and Environment test negli ultimi due anni. Questa carta temporanea è valida per cinque anni ma non potrà essere rinnovata;
  • Skilled Worker: questa carta è per coloro che hanno già conseguito un certificato NVQ o SVQ Lelev 2, o un apprendistato nel settore dell’edilizia. Questa carta ha una validità di cinque anni.

Ad eccezione della trainee card, tutte le altre sono rinnovabili. Esiste anche la possibilità di richiedere la carta per un ruolo più alto se progredisci nel tuo lavoro.

Tipologie di CSCS Card

Come si richiede la carta? 

La domanda si fa online sul sito ufficiale del CSCS. Assicurati di avere tutti i certificati necessari prima di inviare la tua domanda. Oltre alle certificazioni ti verrà chiesto di passare il CITB Health Safety and Environment (HS&E) Test: attualmente il costo è di £21; a partire dal 1° aprile 2020 il costo sarà di £21.50. Questo è un test composto da 50 domande per verificare la tua conoscenza delle norme di sicurezza sul lavoro. Anche in questo caso esistono diverse tipologie di test a seconda del tuo lavoro.

Ora che hai tutti i documenti a disposizione, scopriamo cosa ti serve per inviare la domanda per ottenere la CSCS card: 

  • Una copia scannerizzata dei tuoi certificati, o un documento che dimostri la tua iscrizione ad un corso qualificato per il quale riceverai un certificato; 
  • Il Test ID Number del test HS&E riportato sul certificato; 
  • Indicare la tipologia di test HS&E conseguita; 
  • Assicurarti che i dati anagrafici riportati sul certificato HS&E siano corretti; 
  • Avere un conto corrente per effettuare un pagamento di £36. 

In alternativa, puoi chiamare lo 0344 99 44 777 per richiedere la carta CSCS. Assicurati di avere accesso ad un account di posta elettronica durante la chiamata.  

Una volta accettata la tua richiesta, la carta verrà spedita il giorno successivo e la riceverai in meno di una settimana.  

Guarda il video e segui tutte le istruzioni per richiedere la CSCS card

Come ci si prepara per il test HS&E?

Superare il test CITB Health Safety and Environment (HS&E) è indispensabile per poter ricevere la tua carta CSCS. Al momento della domanda, il tuo certificato deve avere meno di due anni. Puoi usare il card finder per sapere quale tipologia di test ti occorre superare.

Sul negozio online del CITB troverai una serie di libri per aiutarti nello studio per il test. Il libro principale con tutte le informazioni è il Health, Safety and Environment Test for Operatives and Specialist: assicurati di avere la copia più recente al momento dell’acquisto. I libri sono esclusivamente in inglese, ma l’applicazione per smartphone (disponibile per iOS e Android) è disponibile in 14 lingue.

L’esame si effettua su un computer touch screen in un centro riconosciuto dal CIBT. Durante l’esame è possibile ricevere assistenza in diverse lingue. 

Un datore di lavoro può richiedere la carta per i suoi dipendenti?

Se sei un datore di lavoro puoi richiedere tu stesso la CSCS card per tutti i tuoi impiegati. Dopo aver creato un employer account sul sito del CSCS avrai bisogno di:

  • Inviare una copia scannerizzata del certificato di tutti i tuoi impiegati, o un documento che dimostri che i tuoi impiegati sono in fase di conseguimento di una qualifica riconosciuta:
  • Inviare il test ID number del certificato HS&E di ogni impiegato;
  • Conoscere il tipo di carta che i tuoi impiegati richiedono;
  • Comunicare i dati personali di ogni impiegato.

Le domande di questo tipo (domande multiple) si possono effettuare solamente online. Per questo motivo dovrai comunicare un indirizzo mail per ognuno dei tuoi impiegati, e dovrai essere in possesso di un conto corrente per il pagamento (£36 per carta).

Rinnovare o rimpiazzare la carta

Per rinnovare la carta CSCS basta recarsi sul sito del CSCS dove, una volta effettuato l’accesso al tuo account, potrai richiedere il rinnovo. Ti verrà nuovamente richiesto di dimostrare di avere le qualifiche necessarie e di dichiarare qualsiasi cambiamento nel tuo lavoro. La carta può essere rinnovata sei mesi prima o dopo la data di scadenza.

Nel caso di smarrimento o furto, o se la tua carta si rompe, basta anche in questo caso effettuare l’accesso al tuo account e richiederne una nuova. In alternativa puoi chiamare il numero +44(0)344 994 4777, assicurandoti di avere sotto mano il tuo CSCS registration number o, in alternativa, il tuo National Insurance number.

Ho una qualifica italiana, posso fare la conversione? 

La risposta è sì. Sul sito del Naric  (National Academic Recognition Information Centre) puoi convertire e certificare i tuoi documenti italiani, da allegare in seguito nella tua domanda per ricevere la tessera CSCS.  

Lavori nel settore dell’edilizia? Scrivici nei commenti!