Codice fiscale italiano all’estero

Bandiera Italiana

Che cos’è il codice fiscale italiano?

Il Codice Fiscale italiano è un codice univoco assegnato dall’Agenzia delle Entrate (Italia) che serve a identificare ai fini fiscali una persona fisica o giuridica. Il codice fiscale viene utilizzato per registrare e monitorare le attività economiche e finanziarie di un individuo o di un’azienda, e viene utilizzato come riferimento per le dichiarazioni dei redditi e per la richiesta di prestazioni sociali. Il codice fiscale è composto da una serie di lettere e numeri e viene assegnato una volta sola per la vita di una persona. Per le persone fisiche è determinato sulla base dei dati anagrafici ed è composto da un codice di 16 caratteri alfanumerici: lettere e numeri fanno riferimento infatti al nome, alla data di nascita e al luogo di nascita dell’individuo.

Codice fiscale italiano: finalità

È obbligatorio avere un codice fiscale italiano per una serie di attività italiane come:

  1. Apertura di un conto corrente bancario o postale
  2. Acquisto di una Vespa (e ogni altro autoveicolo) in Italia
  3. Immatricolazione di un veicolo in Italia
  4. Firma su un contratto di locazione per un appartamento
  5. In caso di tassazione di una polizza assicurativa italiana
  6. Inizio un’attività lavorativa a qualsiasi titolo (sia stage che retribuita)
  7. Stipulazione contratti con le società di servizi (gas, luce, acqua, internet, telefoni, cellulari, ecc.)

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Come richiedere un codice fiscale all’estero

Per richiedere il codice fiscale all’estero, se sei un cittadino italiano residente all’estero, puoi rivolgerti all’Ambasciata o al Consolato Italiano del paese in cui risiedi. Solitamente è necessario presentare una copia del tuo passaporto o del tuo documento di identità, oltre ad alcuni documenti che attestino la tua residenza all’estero.

Il servizio è riservato ai privati cittadini di età superiore ai 18 anni.

In alternativa, puoi richiedere il codice fiscale tramite la procedura online sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Sarà necessario fornire alcune informazioni personali, come il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, e sarà possibile ricevere il codice fiscale via posta elettronica o via posta ordinaria.

Tieni presente che le modalità per richiedere il codice fiscale all’estero possono variare a seconda del paese in cui risiedi, pertanto ti consiglio di verificare le specifiche procedure presso l’Ambasciata o il Consolato Italiano del paese in cui risiedi.

Richiedere il codice fiscale a Londra

Per ottenere una certificazione del codice fiscale presso il Consolato Italiano a Londra, è necessario compilare un modulo presentando i seguenti documenti:

  • Un documento di identità valido (passaporto o carta d’identità)
  • Una prova della residenza a Londra

Tieni presente che le modalità e i documenti richiesti per la certificazione del codice fiscale presso il Consolato Italiano a Londra possono variare e che è sempre consigliabile verificare la lista ufficiale dei documenti necessari sul sito web del Consolato o contattandoli direttamente.

Una volta presentati i documenti necessari, il Consolato italiano di Londra ti fornirà la certificazione del tuo codice fiscale che potrai utilizzare per finalità fiscali o per la richiesta di prestazioni sociali.

Riceverai la certificazione tramite email entro 4 settimane dall’invio della richiesta.

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La tessera sanitaria all’estero

La tessera sanitaria italiana è un documento che consente di accedere ai servizi sanitari erogati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) in Italia. Anche se si risiede all’estero, è possibile mantenere la propria tessera sanitaria italiana e utilizzarla per le cure mediche necessarie durante i soggiorni temporanei in Italia.

Se sei un cittadino italiano residente all’estero, non puoi richiedere la tessera sanitaria italiana presso l’Ambasciata o il Consolato Italiano del paese in cui risiedi. Infatti, chi vive all’estero non non può fare richiesta di una nuova tesera sanitaria ma potra continuare a uttilizare la propria, fino alla data della sua scadenza.

La tessera sanitaria italiana (TS) serve a identificare il titolare come cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia e a garantirgli l’accesso ai servizi sanitari erogati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Con la tessera sanitaria, il titolare può accedere a cure mediche gratuite o a prezzi agevolati presso strutture pubbliche o convenzionate con il SSN, ricevere prestazioni specialistiche, farmaci prescritti e altri servizi sanitari.

Inoltre, la tessera sanitaria serve anche a registrare le cure mediche ricevute e a monitorare la spesa sanitaria del titolare, in modo da garantire la copertura finanziaria del SSN.

La tessera sanitaria puo’ esser utile anche per registrare lo SPID, l’identita digitale italiana.

Cos’è lo SPID e come ottenerlo?

spid logo identità digitale italiana

Cos’è lo SPID e come ottenerlo?

SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un sistema di autenticazione digitale che consente agli utenti di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e di altri enti privati accreditati, utilizzando un’unica coppia di credenziali (username e password) invece di dover gestire diversi account e password per ogni servizio.

SPID è stato introdotto dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per garantire un accesso sicuro e semplice ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati. Con SPID, gli utenti possono accedere ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati in modo sicuro e protetto, utilizzando un’unica coppia di credenziali.

Per ottenere SPID è necessario registrarsi presso uno dei fornitori di identità digitale accreditati, che sono società private che offrono servizi di registrazione e attivazione SPID e gestione delle credenziali. Una volta ottenuto SPID, gli utenti possono utilizzare le proprie credenziali per accedere ai servizi online della PA e di altri enti privati accreditati.

In sintesi, SPID è un sistema di autenticazione unico per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione Italiana e altri enti privati accreditati, semplificando la gestione delle credenziali per gli utenti finali, garantendo al contempo sicurezza e protezione delle informazioni personali.

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SPID per i cittadini italiani all’estero

I cittadini italiani all’estero possono ottenere le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale. SPID consente a cittadini e imprese di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati attraverso un’unica identità digitale.

Per ottenere lo SPID, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere maggiorenni
  • essere residenti in Italia (o all’estero)
  • possedere un documento di identità valido, come una carta d’identità o un passaporto
  • avere un indirizzo email valido e un numero di cellulare
  • scegliere un Identity Provider (IdP) tra quelli accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e seguire la procedura di registrazione e attivazione online fornita dall’IdP scelto.

Una volta registrato, verrà assegnato un nome utente (username) e una password per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione che richiedono l’autenticazione SPID.

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Che documenti servono per ottenere lo SPID?

Per ottenere lo SPID, è necessario fornire alcuni documenti per verificare la propria identità. Questi possono variare a seconda dell’Identity Provider (IdP) scelto, ma di solito vengono richiesti i seguenti documenti:

  • Documento di identità valido, come carta d’identità, patente di guida o passaporto.
  • Codice fiscale.
  • Numero di cellulare attivo per ricevere un SMS di verifica.
  • Indirizzo email valido per ricevere la comunicazione di attivazione del proprio SPID.

Alcuni Identity Provider richiedono anche un documento di residenza o una copia della bolletta dell’energia elettrica o del gas per verificare l’indirizzo. È sempre meglio verificare con l’IdP scelto quali documenti sono necessari per evitare eventuali problemi durante la procedura di registrazione e attivazione.

Nota bene che per poter richiedere lo SPID, non è necessaria la registrazione all’AIRE. Tuttavia, se vivi nel Regno Unito, devi effettuare la registrazione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE).

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A cosa serve lo SPID?

Con lo SPID, puoi accedere ai servizi online della pubblica amministrazione italiana, come ad esempio:

  • presentare domande e richiedere certificati online
  • richiedere passaporto
  • richiedere carta d’identità
  • pagare tributi e multe
  • visualizzare e scaricare documenti ufficiali come la dichiarazione dei redditi
  • accedere a servizi sanitari online
  • accedere ai servizi della pubblica amministrazione in modo sicuro
  • accedere ai servizi bancari e postali online
  • visualizzare i propri dati anagrafici e i propri certificati
  • accedere ai servizi di e-government di altri paesi europei tramite il sistema eIDAS.

Inoltre, molti enti privati stanno iniziando a utilizzare SPID come metodo di autenticazione per i loro servizi online, quindi potrai accedere a questi servizi utilizzando lo stesso SPID. Inoltre, con lo SPID potrai firmare documenti digitalmente in modo sicuro.

In sintesi lo SPID ti permette di accedere a una vasta gamma di servizi online della pubblica amministrazione e privata in modo semplice e sicuro.

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Come richiedere il SPID?

Per richiedere lo SPID, è necessario seguire questi passaggi:

  • Scegliere un Identity Provider (IdP) tra quelli accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).
  • Accedere al sito web dell’IdP scelto e selezionare la voce “Registrazione” o “Richiedi SPID”.
  • Inserire i propri dati personali e seguire le istruzioni per completare la registrazione.
  • Verificare l’identità tramite un documento d’identità e una procedura di autenticazione, come l’invio di un SMS al proprio numero di cellulare.
  • Ricevere le credenziali SPID (username e password) per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati.

Proroga registrazione e attivazione SPID

A partire dal 2021, le registrazioni per SPID per cittadini residenti all’estero sono state prorogate fino al 31 dicembre 2021, (ulteriore proroga al 31 dicembre 2023 (aggiornamento di gennaio 2023) per permettere loro di ottenere lo SPID entro questa data.

Questa proroga è stata introdotta perché, a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, molti cittadini residenti all’estero non sono stati in grado di completare la registrazione per SPID entro la scadenza originaria del 31 dicembre 2020.

Cittadini residenti all’estero possono quindi completare la registrazione per SPID entro la nuova scadenza del 31 dicembre 2023, e utilizzare queste credenziali per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati.

Si consiglia comunque di verificare con l’IdP (Identity Provider) scelto se ci sono eventuali ulteriori proroghe o modifiche alla procedura di registrazione per SPID per i cittadini residenti all’estero.

Pubblicazioni di matrimonio all’estero: tutto quello che c’è da sapere

Pubblicazioni Matrimonio Estero Vivere Londra

Ci siamo: finalmente vi sentite pronti per il grande passo! Ma quali step dovete compiere? Uno degli impegni burocratici più importanti sono le pubblicazioni di matrimonio. In questo articolo vedremo passo per passo di cosa si tratta, le tempistiche e i documenti necessari.

Cosa sono le pubblicazioni di matrimonio?

Le pubblicazioni di matrimonio in Italia sono una pratica burocratica indispensabile per poter contrarre matrimonio: sono infatti obbligatorie. Hanno una funzione informativa, pensata per accertare che gli sposi abbiano tutti i requisiti necessari per procedere con la celebrazione.

La pubblicazione del matrimonio consente a chiunque abbia interesse o sia a conoscenza di un impedimento, di opporsi comunicandolo prontamente. La verifica di veridicità di tali dichiarazioni spetta all’ufficiale di stato civile, che esegue d’ufficio la ricerca della prova dell’inesistenza di eventuali impedimenti (tutto ciò che riguarda le pubblicazioni  è regolato dall’ art.93 del Codice Civile e seguenti).

Le pubblicazioni devono restare affisse per otto giorni ai quali si aggiungono altri 3 giorni di tempo per permettere qualsiasi eventuale opposizione. Superati questi termini, l’ufficiale del comune rilascia i documenti di avvenuta pubblicazione matrimonio (con validità 6 mesi). Sarà necessario celebrare il matrimonio entro 180 giorni, periodo di validità dei documenti: non rispettare questo termina farà decadere la validità della pubblicazione e bisognerà ripetere tutto dal principio.

I documenti necessari sono:

  • I due atti di nascita nei rispettivi comuni di nascita
  • Il certificato contestuale di residenza, cittadinanza, stato civile
  • Certificato di divorzio o di morte, nel caso uno dei due richiedenti sia stato precedentemente sposato o sia vedovo

Pubblicazioni matrimonio all’estero

Le pubblicazioni di matrimonio sono obbligatorie solo per i matrimoni che si celebrano in Italia, sia civili che religiosi con effetti civili.

I cittadini italiani che si sposano all’estero infatti non devono presentare domanda per le pubblicazioni di matrimonio, a meno che non sia richiesto dalla normativa straniera.

Per sposarvi in uno dei Paesi aderenti alla Convenzione di Monaco del 1980 (Austria, Germania, Grecia, Lussemburgo, Moldova, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia), sarà semplicemente richiesto un “certificato di capacità matrimoniale”, che si può ottenere dalla Rappresentanza diplomatico-consolare competente per residenza. Per gli Stati non aderenti alla Convenzione di Monaco del 1980 non si parla di  “nulla-osta al matrimonio”.

Se invece desiderate comunque sposarvi in Italia, nonostante abbiate la residenza all’estero, dovete fare domanda per le pubblicazioni di matrimonio alla Rappresentanza diplomatica o consolare italiana dove risultate iscritti. La Rappresentanza consolare, una volta eseguite le pubblicazioni, delega alla celebrazione il Comune italiano che avrete indicato.

Nota bene: trascrivere il matrimonio in Italia contratto all’estero è molto importante: questo sarebbe fondamentale per esempio qualora volessi trascrivere la nascita di tuo figlio in Italia.

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Ma che documenti bisogna presentare?

Ogni paese ha sicuramente il suo modulo di richiesta, ma oltre a questo bisogna presentare la fotocopia dei documenti di identità di entrambi. Inoltre, se uno dei due futuri sposi è straniero, il  Nulla Osta al matrimonio oppure il Certificato di capacità matrimoniale.

Pubblicazioni di matrimonio in UK

Se vivi in UK le regole sono le stesse: è obbligatorio presentare richiesta di pubblicazioni di matrimonio solo se intendete sposarvi in Italia. Se uno dei futuri sposi è un cittadino inglese sarà necessario un  “Certificato di non impedimento” (Certificate of no impediment – CNI), rilasciato dal Registry Office locale britannico insieme a una Dichiarazione giurata bilingue resa dagli interessati presso un avvocato o notaio britannico.  In ogni caso, si richiede legalizzazione e traduzione solo per i cittadini inglesi che devono sposarsi con italiani residenti in Italia e non iscritti AIRE e per cittadini inglesi che si sposano in Italia.

Per poter prenotare, si seguirà lo stesso procedimento che abbiamo descritto nell’articolo riguardante la richiesta di passaporto. Bisognerà utilizzare sempre la piattaforma Prenot@MI e ricordarsi che all’appuntamento è necessario presentarsi entrambi e muniti di Carta d’Identità (sarà applicata una piccola tassa consolare). In alcuni casi eccezionali, potrà presentarsi solo uno dei futuri sposi munito di delega scritta dell’altro.

Le pubblicazioni devono essere effettuate nei sei mesi che precedono la data del matrimonio e,  per quanto riguarda i matrimoni da celebrarsi nel periodo estivo,  si consiglia di prenotare l’appuntamento con ampio anticipo, essendoci un picco di richieste.

Come funziona per gli italiani che vogliono sposarsi in UK?

Buone notizie: non solo non avrete bisogno di pubblicazioni di matrimonio ma il processo burocratico tende a essere molto più snello e veloce. La cosa che dovrete fare assolutamente è contattare i cosiddetti Register Offices, cioè gli uffici di stato civile britannici competenti.

Ulteriori informazioni, più nel dettaglio, si trovano nella pagina del Consolato generale d’Italia a Londra.

Vuoi essere sicuro di svolgere tutti i passaggi burocratici al meglio, senza commettere errori? Contattaci, seguiremo passo per passo la tua pratica.

RICHIESTA APPUNTAMENTO PUBBLICAZIONI MATRIMONIO

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Cosa succede se ci si sposa senza le pubblicazioni di matrimonio?

Non vi siete informati abbastanza e non avete fatto richiesta per le pubblicazioni di matrimonio? Niente panico! Il matrimonio è  comunque valido ma irregolare e sia gli sposi che l’ufficiale di stato civile dovranno pagare un’ammenda.

Tuttavia l’ufficiale dello stato civile può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione, a patto gli sposi dichiarino sotto giuramento che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa.

Come richiedere la carta d’identità elettronica all’estero

Carta d'identità elettronica italiana estero

A partire dal 10 dicembre 2020 è possibile prenotare un appuntamento per richiedere la carta d’identità elettronica (CIE) dal formato simile a una carta di credito ovvero una tessera plastificata. La CIE è rilasciata dal Ministero dell’Interno italiano e viene inviato dall’Italia.

Dal 14 dicembre 2020 non sarà più possibile richiedere la carta d’identità cartacea (CIC). Le domande pervenute dopo tale data verranno respinte.

Cos’è la carta d’identità elettronica?

La carta d’identità elettronica è un documento d’identità valido per identificarsi e per muoversi all’interno dell’Unione Europea, di alcuni Stati Schengen (es. Islanda, Norvegia e Svizzera) e altri Stati con i quali sono stati raggiunti accordi bilaterali.

La carta d’identità elettronica (CIE) è una nuova carta d’identità sotto forma di una carta di plastica. Oltre a svolgere le stesse funzioni della versione cartacea, consente al titolare di accedere ai servizi on line delle Amministrazioni Pubbliche italiane.

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Chi può richiedere la carta d’identità elettronica?

Il Consolato Generale d’Italia a Londra può rilasciare la carta d’identità solo ai cittadini italiani legalmente residenti nella circoscrizione consolare di Londra, già registrati nella banca dati consolare e i cui dati anagrafici sono già presenti nell’AIRE. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero – Registro degli Italiani residenti all’estero).

Coloro che non sono iscritti all’Anagrafe degli italiani devono prima effettuare la propria iscrizione all’AIRE e attendere, prima di presentare domanda, di essere iscritti in tale registro dal comune italiano competente. Per i cittadini italiani non iscritti all’AIRE, il rilascio della carta d’identità resta a carico del comune italiano di residenza ufficiale.

Ricorda, se hai cambiato il tuo indirizzo di residenza (diverso da quello comunicato all’Ufficio Consolare), potrai cambiarlo tramite il portale FAST IT prima di prenotare l’appuntamento.

Per iscriversi all’AIRE i cittadini italiani nati all’estero devono avere l’atto di nascita iscritto nei registri civili del comune italiano di riferimento.

Inoltre, per ottenere la CIE il tuo codice fiscale italiano deve essere stato validato dall’Agenzia delle Entrate. Se non sei in possesso di un codice fiscale o se non è stato convalidato, questo Consolato si occuperà della richiesta tramite l’Agenzia delle Entrate.

Quando posso richiedere la carta d’identità elettronica?

La CIE viene rilasciata solo:

  • A chi non ha altra carta d’identità in corso di validità;
  • A coloro che hanno una carta d’identità con validità inferiore a 6 mesi;
  • A coloro la cui precedente carta d’identità è stata smarrita, rubata o deteriorata (in questi casi la tariffa applicata è quella del DUPLICATO);
  • Questo Ufficio annullerà automaticamente gli appuntamenti se questi requisiti non sono soddisfatti.

Come si richiede una carta d’identità elettronica (CIE)?

La richiesta di tessera elettronica deve essere presentata esclusivamente tramite la piattaforma Prenota online.

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Posso prenotare un appuntamento per i miei figli minorenni?

Sì. Durante la prenotazione del tuo appuntamento dovrai compilare il modulo per ogni persona che necessita della nuova CIE. Con una sola applicazione potrai prenotare un appuntamento per un massimo di 4 persone.

Posso prenotare un appuntamento per il mio coniuge?

No. Il tuo coniuge deve prenotare un appuntamento da solo.

Quali documenti devo presentare all’appuntamento per richiedere la carta d’identità elettronica?

Ogni candidato riceverà un’e-mail di conferma dell’appuntamento con un elenco di documenti che dovrà presentare.

Normalmente il richiedente deve presentarsi all’appuntamento con:

  • Fotografia biometrica formato tessera (recente, fotografia a colori in vista frontale su sfondo bianco, formato 35 x 45 mm);
  • Carta d’identità precedente. Se manca, un documento di riconoscimento (anche se scaduto) o due testimoni;
  • Modulo carta d’identità smarrita / rubata, se applicabile;
  • Consenso dell’altro genitore se il richiedente ha figli di età inferiore a 18 anni indipendentemente dallo stato civile del richiedente;
  • Il consenso di entrambi i genitori se il richiedente ha meno di 18 anni;
  • Carta di debito britannica per pagare in sterline britanniche.

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Cosa succederà all’appuntamento?

All’atto della nomina il funzionario consolare raccoglierà i documenti elencati al punto precedente, effettuerà l’identificazione del richiedente, elaborerà la sua fotografia e acquisirà le sue impronte digitali (ad eccezione dei candidati sotto i 12 anni).

Si ricorda che devono essere presenti anche i minori di 12 anni, perché devono essere identificati dall’ufficiale consolare.

Come ricevo la mia carta d’identità elettronica?

La CIE è emessa dal Ministero dell’Interno italiano e prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che la invia tramite raccomandata all’indirizzo di residenza dichiarato dal richiedente. Il richiedente potrà tracciare la consegna online tramite il codice di tracciamento fornito. In caso di mancata consegna, trascorso il tempo di sosta presso l’ufficio postale, il pacco verrà restituito all’ufficio consolare.

Come recuperare il PIN della carta d’identità elettronica?

I codici PIN e PUK sono necessari per utilizzare la Carta d’identità Elettronica come chiave di accesso ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni e dei privati.

In caso di smarrimento di uno o di entrambi i PIN della tua CIE, è possibile richiedere la ristampa in due modalità:

  • con la funzione “ristampa codici PIN e PUK” sull’app “CieID”, disponibile per smartphone Android e iOS dotati di interfaccia NFC. In questo caso, per la buona riuscita dell’operazione è necessario ricordare l’email o il numero di cellulare fornito all’operatore comunale al momento della richiesta del CIE.
  • rivolgendosi a qualsiasi Comune.

Per quanto tempo è valida la carta d’identità?

La validità della carta d’identità varia secondo gli accordi.

AIRE: Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero

Aire Anagrafe Italiana Residenti Estero

AIRE – Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero

L’iscrizione all’AIRE diventa fondamentale in alcuni casi. Ma cos’è l’AIRE?

L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi. E’ gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero.

L’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino ed è importante per poter usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, per esempio:

  • La possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’UE.
  • Ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio (comprese le certificazioni).
  • Rinnovare la patente di guida (in Paesi Extra-Europei).

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Chi deve effettuare l’iscrizione all’AIRE?

  • chi trasferisce la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi.
  • il cittadino che risiede già all’estero, quindi sia chi è nato all’estero, sia chi ha acquistato la cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.

Non è necessario iscriversi all’AIRE:

  • quando ci si reca all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno.
  • I lavoratori stagionali.
  • I dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963.
  • I militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero.

Come si fa l’iscrizione all’AIRE online?

L’iscrizione all’AIRE è completamente effettuata dopo la notifica dell’interessato all’Ufficio consolare entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

Se vuoi evitare lunghe code al consolato, l’iscrizione si può effettuare anche online, tramite il portale Fast.it, accedendo con SPID o registrandosi al portale. Un altro metodo è quello di compilare i moduli che si trovano nei siti web degli Uffici Consolari, a cui allegare la documentazione che provi l’effettiva residenza nella circoscrizione consolare e una copia del documento di identità.

Ulteriori informazioni sono reperibili nei siti web degli Uffici consolari.

Come dimostrare l’effettivo trasferimento in Inghilterra?

Al fine di dimostrare l’effettivo trasferimento in Inghilterra, è possibile utilizzare qualsiasi mezzo di prova di natura documentale:

  • La sussistenza della dimora abituale in UK, sia personale che dell’eventuale nucleo familiare.
  • L’iscrizione ed effettiva frequenza dei figli presso istituti scolastici o di formazione in Gran Bretagna.
  • Lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo, stipulato in un paese britannico, ovvero l’esercizio di una qualsiasi attività economica con carattere di stabilità.

Esempi di documenti validi ad accertare la residenza sono: il certificato di residenza rilasciato dall’autorità estera, permesso di soggiorno, carta di identità straniera, bollette di utenze residenziali, copia del contratto di lavoro, lettera rilascio NIN, bank statement ecc.

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Cosa cambia dopo l’iscrizione all’AIRE?

Questa è una delle domande più frequenti. Cosa succede quando ti registri all’AIRE?

  • Perdi il medico di base in Italia.
  • Si perde la possibilità di comprare medicinali attraverso il pagamento del ticket negli ospedali e farmacie.
  • Perdi il diritto di usufruire dell’assistenza sanitaria offerta dalla mutua. E’ possibile beneficiare soltanto dell’assistenza sanitaria urgente, ovvero quella garantita dal pronto soccorso, per un periodo di 90 giorni, anche non consecutivi. Per ottenere le prestazioni ospedaliere urgenti devi presentare una dichiarazione sostitutiva di certificazione in cui attesti la data, il luogo di nascita, la residenza e la cittadinanza italiana (informazioni idonee a comprovare il tuo status di emigrato cioè nato in Italia) e  che non sei in possesso di una copertura assicurativa sanitaria pubblica o privata.

In ogni caso, il resto delle visite potrai farle nel paese europeo in cui vivi, non rimarrai scoperto dall’assistenza medica.

Quali sono i vantaggi di registrarsi all’AIRE?

I vantaggi di registrarsi all’AIRE sono molteplici. Oltre a quelli elencati all’inizio dell’articolo, gli ulteriori vantaggi riguardano soprattutto il lato fiscale.  Se sceglierai di lavorare all’estero, mantenendo la residenza italiana, al momento della dichiarazione dei redditi dovrai far fronte ad una doppia tassazione. Quando un soggetto fiscalmente residente in Italia, percepisce redditi esteri, è tenuto a dichiararli nello Stato di residenza fiscale (Italia). In ogni caso, per conoscere tutti i vantaggi di registrarsi all’AIRE e per casi specifici, suggerisco di parlare con un commercialista.

L’iscrizione all’AIRE basta per essere in regola con il fisco?

Le imposte sono generalmente dovute nel paese di residenza. Pertanto gli italiani che risiedono in UK dovranno mettersi in regola con il pagamento delle imposte nei confronti di Sua Maestà e saranno tenuti a versare le tasse allo stato italiano limitatamente ai redditi prodotti in Italia o nel caso possiedano dei beni nel bel paese (p.es. immobili).

Infatti in Italia, ai fini delle imposte sul reddito sono considerati non residenti coloro che non sono iscritti nelle anagrafi comunali dei residenti per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni (184 per gli anni bisestili) e non hanno, nel territorio dello Stato italiano, né il domicilio (sede principale di affari e interessi) né la residenza (dimora abituale).

Se manca anche una sola di queste condizioni i contribuenti interessati sono considerati ancora residenti e pertanto tenuti a presentare annualmente all’Agenzia delle Entrate italiana la propria dichiarazione dei redditi e a versare le relative imposte anche per i redditi (o parte di essi) eventualmente prodotti all’estero. Maggiori informazioni le puoi trovare nella mini guida dell’agenzia dei lavoratori italiani all’estero.

Per iniziare a far valere i propri diritti di residenti britannici, risulta importante il passaggio formale dell’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Maggiori informazioni su residenti italiani e residenti all’estero, le puoi trovare nell’articolo L’iscrizione anagrafica è elevata a presunzione assoluta di residenza.

Aggiornamento all’AIRE

L’aggiornamento dell’AIRE è responsabilità dal cittadino.
L’interessato deve tempestivamente comunicare all’ufficio consolare:

  • Il trasferimento della propria residenza o abitazione.
  • Le modifiche dello stato civile anche per l’eventuale trascrizione in Italia degli atti stranieri (matrimonio, nascita, divorzio, morte, ecc.).
  • Il rientro definitivo in Italia.
  • La perdita della cittadinanza italiana.

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Il mancato aggiornamento delle informazioni, in particolare di quelle riguardanti il cambio di indirizzo della propria circoscrizione consolare, rende impossibile il contatto con il cittadino e il ricevimento della cartolina o del plico elettorale in caso di votazioni.

È importante che il connazionale comunichi il proprio indirizzo in modo corretto e completo attenendosi alle norme postali del Paese di residenza.

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Cancellazione iscrizione AIRE: e se si torna in Italia?

La cancellazione dall’AIRE avviene:

  • Per iscrizione nell’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) di un Comune italiano a seguito di trasferimento dall’estero o rimpatrio.
  • In caso di morte, compresa la morte presunta giudizialmente dichiarata.
  • Per irreperibilità presunta, salvo prova contraria, trascorsi cento anni dalla nascita o dopo la effettuazione di due successive rilevazioni,
  • Oppure quando risulti non più valido l’indirizzo all’estero comunicato in precedenza e non sia possibile acquisire quello nuovo.
  • Per perdita della cittadinanza italiana.
Il cittadino italiano proveniente dall’estero che intende trasferirsi in Italia, dovrà presentarsi personalmente all’Ufficio di anagrafe del comune in cui vuole risiedere (eventualmente anche diverso da quello di iscrizione AIRE) e dichiarare l’indirizzo presso cui intende assumere la residenza in Italia.

Iscrizione AIRE minorenni

Sono presenti dei minori nel nucleo familiare? Ci possono essere due casi:

  • Se il minore è un italiano nato all’estero, e i genitori genitori risiedono all’estero, viene fatta contestualmente alla trascrizione dell’atto di nascita.
  • Se il minore è italiano, nato in Italia, e i genitori risiedono all’estero, l’iscrizione viene fatta direttamente dall’Ufficiale d’Anagrafe in Italia contestualmente alla denuncia della nascita. Il Comune provvederà ad informare in seguito il l’Ufficio consolare per l’aggiornamento dell’anagrafe consolare.

Se il minore convive con un solo genitore, è obbligatoria, sia che essi convivano con il solo genitore italiano, sia che convivano con il solo genitore straniero. La domanda di iscrizione può essere presentata da entrambi i genitori (anche il genitore non convivente con il minore), preferibilmente provvisto di delega.

E coloro che non sono ancora pronti a fare il salto dell’iscrizione all’AIRE e a rinunciare alla residenza italiana ma hanno interessi, affetti e domicilio in UK?

Niente paura, la Gran Bretagna di norma li considera contribuenti italiani e non chiederà loro il pagamento delle imposte sui redditi. E nel caso di lavoratori dipendenti ai quali il datore di lavoro inglese ha già trattenuto e versato imposte a Sua Maestà, queste potranno essere detratte in Italia in sede di dichiarazione dei redditi. Perché, è bene ricordarlo, chi risulta residente in Italia, anche se lavora (anche da dipendente) in UK, sarà tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi italiana anche se non ha redditi o proprietà in Italia.

 

Disclaimer:
Il seguente articolo prende spunto da informazioni contenute nei siti del Consolato Italiano, Servizi Consolari Online e Fisco Oggi.